FUMO E COLORI DI LAGO

Alla richiesta di presentare la propria attività di piparo Luigi Crugnola così risponde: «Tutti sanno che non è facile dare l'immagine di se stesso, anzi si corre il rischio di descrivere in modo distorto la propria persona e la propria attività. In tutta sincerità, debbo dire che non essendo un artista estroverso, e non riuscendo ad essere un personaggio, mi pare quantomeno strano essere diventato un "piparo". Una ragione però c'è. Sono stato abituato a frequentare il laboratorio di famiglia sin da bambino finché, terminati gli studi, lo zio Angelo mi impose l'inserimento nell'attività. Siccome però le mie ambizioni erano per una professione "tìtolata", nessuno sa quale delle due cose sìa risultata essere la migliore. In seguito è arrivata la passione per l'oggetto; coinvolgente, intrigante, quasi incredibile. La pipa mi ha condotto per mano anzi, mi ha trasmesso cultura, avvicinato a persone ed abitudini più diverse, arricchito di nozioni ed esperienze importanti.

Ma ... non sono diventato un personaggio; non mi sono creato attorno un alone di leggenda, quello che sembra essere oggi il distinguo per essere primus inter pares. E così, adesso, dopo tanti lustri di attività, non è ancora tempo per porsi un traguardo. E poi, mi sono talmente identificato con questo mestiere che, alla soglia del Duemila, mi par quasi di essere ancoro il "moccioso" che sedeva sulle pipe incartate, sistemate sui lunghi tavoli del magazzino dì sessant'anni fa.»