FUMO E COLORI DI LAGO
PREFAZIONE

La seconda edizione della mostra sulla pipa, dal titolo Fumo e Colori di Lago, raccoglie l'esperienza compiuta dalla Pro Gavirate nel 1997 allargando l'impegno espositivo ai produttori dell'intera Lombordia. Nato a Gavirate l'evento raccoglie una tradizione che, a partire dal secolo scorso, ha fortemente caratterizzato il territorio gaviratese e limitrofo, sia dal punto di vista produttivo che ambientale.
L'affascinante mondo "pipario", fatto di tradizione, manualità ed arte - tramandata di generazione in generazione -approda così nello splendido scenario architettonico del Chiostro di Voltorre, dal 3 ottobre al 7 novembre 1999, offrendo ai visitatori l'opportunità di ammirare gli splendidi oggetti che abili mani artigiane hanno saputo forgiare con pazienza ed amore.
L'avventura intrigante iniziata due anni fa, giunge così al suo secondo appuntamento. Se nella primavera del 1997 la Pro Gavirate ha infatti voluto rendere omaggio a due significative realtà che caratterizzano il territorio gaviratese, quella del Museo Internazionale della Pipa di J. M. Alberto Paronelli e i numerosi produttori di pipe e componenti che ivi operano, in questa nuova edizione, allargando l'invito a tutti i produttori lombardi, intende ribadire i molteplici aspetti, culturali, artistici ed economici, di grande interesse che gravitano attorno ad un oggetto così piccolo, ma così misterioso come la pipa.
Avvicinarsi infatti ad essa equivale ad aprire una porta su un'altra dimensione, fatta di lavoro puntiglioso, accurato ed ostinato, fatta di piccole e grandi idee, di genio e fantasia - che travalicano i confini dell'arte - di ricerche continue ed incessanti, di passione infinita che spesso sconfina in un amore incondizionato capace di generare un fitto alone di mistero. Lì tra i banchi polverosi, tra il profumo inconfondibile del legno - della radica - si nascondono innumerevoli piccoli segreti, gelosamente custoditi. È lì che nasce l'immagine pacata, riflessiva che ognuno associa al fumatore di pipa: quello dei grandi personaggi siano essi Sherlock Holmes, Ernest Hemingway, Vincent Van Gogh o lo sconosciuto pescatore di una spiaggia deserta.
Pochi, brevi spunti per descrivere qualcosa che forse non si può descrivere, tanto più da parte di chi a questo mondo non appartiene, e solo per caso o per fortuna, ha ovuto modo di incontrarlo, di conoscerlo un poco, di portarlo fuori dai laboratori, un po' più vicino a tutti.
Ecco quindi Fumo e Colori di Lago. Lo mostra, che vede la presenza di ventitré espositori, intende dare particolare rilievo attraverso l'oggetto stesso, alle infinite valenze ed implicazioni che ruotano attorno a questi piccoli gioielli. 
Per tale motivo nei due piani espositivi è possibile "scorrere lentamente" i pezzi più belli scelti dai produttori stessi tra quelli appartenenti alle loro collezioni.
Una particolare sezione è quindi dedicata al Museo Internazionale della Pipa che all'interno dei suoi studi sulle Civiltà del Tabacco espone materiale afferente all'area americano, offrendo un ulteriore spunto di riflessione sulle innumerevoli sfacettature, anche storiche e socio-culturali, che si connettono al mondo della pipa.
Infine, se due anni fa l'aspetto produttivo e territoriale sono stati il lait motif dell'esposizione, quest'anno al primo si affianca quello artistico, infatti quanto di artistico esisto all'interno della produzione di una pipa è reso evidente dagli oggetti stessi, dalle loro forme -infinitamente diverse - dai loro colori, dai particolari, dalle lavorazioni. Si è pertanto voluto sottolinearlo attraverso la presenza di chi invece, appartiene al mondo dell'arte per definizione. Sedici tra i più noti artisti della nostra zona hanno infatti accettato di presenziare alla mostra con uno loro opera, appositamente creata o scelta per la manifestazione. I loro interventi, intercalati agli oggetti esposti contribuiscono ad evidenziare quanto la linea di demarcazione sia sottile, quanto talvolta l'arte sappia adattarsi, trasformarsi e partecipare delle forme più diverse, dei gesti apparentemente più lontani per creare qualcosa di unico che si muove comunque e sempre da una grande passione interiore.
A completare questo "quadro" affascinante ed inusuale contribuiscono alcune iniziative correlate all'esposizione vera e propria come la produzione - in serie limitata ed esclusiva per la manifestazione  di una pipa commemorativa che potrà essere acquistata solo presso la Mostra e conferenze su alcuni degli innumerevoli aspetti connessi all'universo della pipa.
Un universo difficile da descrivere in poche righe. Per questo si è scelto di usare le parole di Luigi Crugnola che a questo piccolo oggetto dedica da anni con costanza le proprie fatiche, perché solo da queste persone è possibile carpire quel qualcosa in più che aiuti a dipanarne il mistero.

«Tra gli oggetti che, nel tempo, poco o nulla hanno concesso all'arrembante progresso tecnologico vi è sicuramente la pipa. Anzi, direi che la pipa guarda con un certo distacco al mondo delle innovazioni, perché è un oggetto che, studiato e creato con una funzione ben precisa, resta fedele e costante nel tempo.
La storia della vita di una pipa è molto strana e contorta, direi incerta: infatti, quando madre natura fa crescere, nella boscaglia mediterranea, quei meravigliosi "ciocchi" di radica, non ha ancora stabilito quale pipa potrà esser-ne ricavata, di quale forma, di quale qualità, dì quale valore o se, talvolta, il tutto non finisca sui bracieri del camino!


Il Mistero permane sino al momento in cui le abili mani dei segnatini non offrono all'occhio incredulo, uno dopo l'altro, "abbozzi" di varia misura, subito classificati dallo sceglitore ed assegnati ad uno qualità ben definita. Da questo momento, ogni abbozzo avrà la sua storia e diventerà, grazie allo fantasia creativa di esperti artigiani, una buona pipa; quale ne sia l'aspetto finale ed il valore.
Proprio perché la sua nascita è affascinante, la pipa conserva questo sua caratteristica nel tempo. Si può dire che per le sue linee armoniche, per la bellezza delle sue venature, per le proporzioni dei particolari, la pipa è un oggetto che provoca desiderio, gelosia, piacere... Sì, il desiderio di possederla, forse accarezzarla; il piacere di stringerla tra i denti ed aspirare le piacevoli volute di fumo. Ma è affascinante anche perché "chiacchierata"! Si rincorrono frequenti espressioni come: «la mia è più bella della tua». Allora è competizione: la corsa al particolare accessorio, al dettaglio da orefice, allo venatura più stretta, più larga, meno alta, al filtro, al doppio bocchino, alla foratura a vaschetta, alla serpentina rinfrescante...
Poi c'è l'esperto: fumatori che sembrano tribuni ed ai loro sprovveduti interlocutori esprimono giudizi taglienti su questo, quella o quell'altra pipa, sul tabacco, sul fiammifero, sullo sconvolino o sul curapipe. Bene, ben vengona costoro perché, come in ogni cosa, non c'è nulla di meglio che una sana provocazione per rinforzare il numero dì coloro che ne parlano; se a torto o o ragione non si sa, ma ne parlino!
La pipa infine è anche regalo, o meglio: il dramma di chi, ben sapendo che all'amico, all'amante, al marito, al figlio piace la pipa, non sa se la vuole chiara, scura, sabbiata, rusticata, diritta, curva, con bocchino a sella o a ventaglio, con vere, con coperchio, con scolino, con filtro, con schiuma: che disastro! Non se ne fa uno questione di soldi: ma si pensi cosa direbbe se non ne indovinasse il gusto. Allora è aria di cospirazione: così si consultano parenti e amici, perché un conto è regalare un oggetto qualsiasi, e un conto... «Vuoi mettere quale intoppo se non si incontro il suo gusto in fatto di pipe?»
Ma poi, cos'è la pipa, cosa ti da? Forse la pipa ti comunica qualcosa che ti riempie in momenti particolari: quando vuoi concentrarti dopo una riunione importante o durante un viaggio faticoso, quando sei rilassato e con gli amici stai progettando nuove avventure; in particolari circostanze della vita, nelle quali forse, la pipa diviene la tua migliore amica.   Luigi Crugnola»

Cinzia Robbiati

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